Quali soft skill saranno più importanti nel decennio appena iniziato? Quali capacità avremo bisogno di sviluppare per fronteggiare le grandi trasformazioni che riguardano la nostra vita e il modo in cui lavoriamo?
Le soft skill, o competenze trasversali, riguardano le qualità personali, l’atteggiamento in ambito lavorativo e le doti relazionali. Possono essere distinte in interne, e quindi riguardanti il modo in cui ciascuno di noi percepisce se stesso, ed esterne, ovvero quelle che si riferiscono al modo in cui ognuno interagisce con gli altri. Sono, quindi, quelle abilità molto più difficili da acquisire e anche da misurare. L’esatto contrario, insomma, delle hard skill, ovvero le competenze tecniche, definite e più facilmente misurabili.
Si tratta di capacità innate o apprese durante il percorso di vita, sia in contesti formali (scuola, università, lavoro) sia non-formali (vita familiare, sport, volontariato…), attitudini che influenzano fortemente le prestazioni professionali. Le competenze trasversali, infatti, integrano gli altri tipi di conoscenze e competenze, consentendo all’individuo di acquisire capacità fondamentali nella vita e nel lavoro.
Oggi, la crescita dell’importanza del saper essere accanto a quella del sapere e del saper fare è un fenomeno sempre più condiviso dalle aziende. In una società dinamica, multiculturale e in continuo mutamento come quella attuale, non sorprende che le soft skill rappresentino una caratteristica sempre più richiesta e apprezzata dalle aziende.
Questo è il quadro che emerge dal World Economic Forum (WEF), che elenca le dieci competenze più richieste nel mondo lavorativo che verrà, a partire dal 2020.
Vediamo la classifica:
Il problem solving, ossia la capacità di risolvere problemi, è la prima soft skill ricercata dalle aziende. Questa soft skill deve essere intesa quindi come quella sommatoria delle capacità e abilità implicate nella risoluzione delle problematiche viste a 360 gradi. Queste soluzioni devono essere preferibilmente ricercate sia in modo originale sia in modo innovativo.
E’ fondamendale sviluppare un pensiero caratterizzato da grandi competenze nell’analisi e la valutazione delle diverse situazioni. Tutto parte dall’osservazione e l’ascolto dell’esperienza, passa attraverso una efficace rielaborazione di questa da parte dell’individuo.
La creatività è quindi quella soft skill che viene maggiormente considerata in un’ottica futura di sopravvivenza aziendale, in un quadro sociale ed economico pieno di cambiamenti e in veloce evoluzione. Le soluzioni innovative hanno infatti fatto la differenza sull’andamento finanziario di aziende in difficoltà.
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E’ una soft skill fondamentale all’interno di una struttura aziendale in quanto non è soltanto il saper organizzare un gruppo di lavoro. Gestire significa soprattutto instaurare una collaborazione basata sulle motivazioni e sulle valorizzazioni dei vari membri. Il continuo contatto deve essere basato principalmente sui feedback reciproci. Un buon leader deve saper spiegare per bene i compiti, ascoltare i consigli o le lamentele.
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Gli interventi formativi sul team sono sempre più richiesti e focalizzano l’attenzione, oltre che sulla costruzione del gruppo, anche sulla capacità di lavorare insieme, di essere un “gruppo” e non solo “un insieme di persone”. Il Team Working è indispensabile in ogni azienda.
Riguarda soprattutto la capacità di distinguere, capire e gestire le emozioni nostre e degli altri membri del gruppo.
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Questa capacità è molto importante, soprattutto per i manager ed i capo gruppo. Il condividere e l’ascoltare sono due facoltà rilevanti, ma quella riguardante il prendere decisioni al momento opportuno è fondamentale, principalmente nei momenti di difficoltà. Riflettere, motivare e cercare alternative, sono queste le strategie fondamentali per un pensiero critico.
In un gruppo di lavoro la capacità di essere chiari e sintetici, di ascoltarsi, confrontandosi in maniera reciproca è di vitale importanza. L’essere utile, attento e collaborativo riguardo le esigenze delle persone facenti parte del team, consente di creare quel clima armonico indispensabile per raggiungere gli obiettivi prefissati.
L’arte della negoziazione è anche soprattutto il saper trovare dei compromessi che possano accontentare tutte le parti in gioco, sempre nell’ottica del risultato finale. La negoziazione comporta anche una notevole flessibilità nell’accettare situazioni, ma soprattutto idee discordanti.
Capacità di avere un pensiero adattabile, innovativo. Abilità di andare oltre la definizione delle regole.
Se per le hard skill è scontato che l’apprendimento avvenga attraverso la formazione e l’esperienza sul campo, quando si parla di soft skill è opinione diffusa che si tratti per lo più di abilità personali e innate. In realtà, una certa predisposizione personale aiuta, ma senza una formazione adeguata e un allenamento costante, è difficile sviluppare le soft skill.
Ecco perché la formazione ed il training sono fondamentali per sviluppare queste competenze, che dovrebbero essere oggetto di formazione continua per tutte le figure presenti in azienda.
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G. Carlotto, Soft skills. Con-vincere con le competenze trasversali e raggiungere i propri obiettivi. Franco Angeli
M. Pezzoli, Soft Skills che generano valore. Le competenze trasversali per l’industria 4.0. Franco Angeli
potete segnalarmi una azienda/consulente che gestisce corsi di questo tipo per le aziende? grazie
Buongiorno Catia,
grazie per il commento. Anche noi ci occupiamo di formazione. La contattiamo in privato in modo da valutare insieme l’esigenza. A presto.