Psicologo e miglioramento. Perché iniziare anche quando si sta bene.

La gente spesso dice che questa o quella persona non ha ancora trovato se stessa. Ma “se stesso” non è qualcosa che si trova, è qualcosa che uno si crea.

 Thomas Szasz

L’American Psychological Association (APA) suggerisce di rivolgersi ad uno psicologo quando qualcosa interferisce con la propria vita o causa malessere.

In particolare, viene indicato il supporto psicologico quando la problematica:

  • occupa gran parte dei pensieri nell’arco della giornata;
  • causa imbarazzo o porta ad evitare gli altri;
  • è la causa di un peggioramento della qualità di vita;
  • impatta significativamente sulla scuola, sul lavoro o sulle relazioni interpersonali;
  • ha portato a fare dei cambiamenti nella propria vita o a sviluppare nuove abitudini per cercare di fronteggiarla.

Come vediamo, non si parla di andare dallo psicologo solamente nel momento in cui è presente un disturbo mentale, ma viene sottolineata l’importanza della propria percezione della propria qualità di vita: iniziare un percorso psicologico permettere di “conoscere se stessi” e comprendere cosa è davvero importante nella propria esistenza.

6 buoni motivi per rivolgersi ad uno psicologo?

Vediamo quali possono essere alcuni dei motivi per i quali può essere utile rivolgersi ad uno psicologo, sia in presenza che online:

1. Vuoi imparare a conoscere meglio te stesso

Raccontare la propria storia, essere guidati da uno psicologo nel trovare connessioni ed entrare in contatto con le nostre emozioni, ci permette di cogliere aspetti importanti del nostro essere ed orientare di conseguenza le nostre decisioni future.

2. Vuoi raggiungere i tuoi obiettivi

In alcune fasi della vita, pensiamo ad esempio durante il periodo di lockdown, ci possiamo trovare a chiedere quale sia il senso della nostra esistenza e quali siano i progetti che vogliamo realizzare: il confronto attivo con uno psicologo può aiutarti a definire meglio i tuoi obiettivi e ad individuare i passi concreti per realizzarli.

3. Vuoi raggiungere un maggior benessere mentale

I latini dicevano mens sana in corpore sano: la ricerca scientifica ha dimostrato la connessione mente-corpo e come le problematiche psicologiche possano impattare sulla salute fisica.

Occuparsi della propria mente equivale ad allenare lentamente i muscoli più deboli per svilupparli e renderli più forti.

4. Vuoi avere relazioni sane ed appaganti

L’insicurezza, la difficoltà a fidarsi, la paura dell’abbandono possono influire sulla nostra capacità di stare con gli altri: imparare a riconoscere la nostra modalità di entrare in relazione, che prende forma nelle prime fasi della nostra infanzia, è un aspetto importantissimo per ogni essere umano.

5. Vuoi essere un buon genitore

Non sarò mai come i miei genitori!

Diventare genitori porta a scontrarci con i modelli genitoriali che si sono avuti e con la volontà di volersi allontanare da essi, ma spesso questa operazione può non essere automatica.

Lavorare con uno psicologo ad imparare a riconoscere gli schemi comportamentali messi in atto, a volte in maniera poco consapevole, può aiutarti ad essere il genitore che vorresti essere e del quale tuo figlio ha bisogno.

6. Vuoi crescere nel tuo lavoro

Se il tuo lavoro non ti soddisfa, se sei stressato dai conflitti con i colleghi o se vuoi imparare a diventare più assertivo, la consulenza psicologica può diventare un ottimo laboratorio nel quale esplorare, sperimentare e mettere in pratica i comportamenti che ti spaventano.

Come funziona la psicoterapia?

Psicoterapia psicodinamica, psicoanalisi, EMDR, psicoterapia cognitivo-comportamentale: tanti sono i termini che sentiamo quando si parla di salute psicologica e spesso chi sta pensando di iniziare un percorso, può avere difficoltà ad orientarsi.

Al di là delle varie differenze e tecniche che vengono utilizzate, ciò che accomuna ogni orientamento psicoterapeutico è l’importanza dell’alleanza terapeutica: stabilire un rapporto di fiducia e di apertura è un aspetto fondamentale che prevede il 25-30% dell’efficacia della terapia (Horvath, 2011).

Uno inoltre degli aspetti sicuramente più interessanti è che la psicoterapia produce dei cambiamenti a livello celebrale, al pari della farmacoterapia: attraverso le tecniche di neuroimaging, si sono notate infatti delle modificazioni nelle aree coinvolte nel pensiero autoreferenziale, nel controllo esecutivo e nella regolazione delle emozioni (Hasse Karlsson, 2011).

3 pregiudizi che scoraggiano ad iniziare un percorso con uno psicologo

1. Mi verranno dette cose che so già

Se hai già identificato cosa vorresti cambiare per avere la vita che cerchi e sai come fare, probabilmente non hai bisogno di andare dallo psicologo.

Ma se hai la sensazione di sapere dove voler andare ma non sai da dove iniziare, oppure ti senti confuso, frustrato e non soddisfatto della tua vita, la consulenza con uno psicologo può essere uno strumento prezioso: insieme si parte da ciò che c’è e si propongono nuove riletture e collegamenti.

A volte avrai la sensazione di conoscere cose nuove di te e altre effettivamente le saprai già, ma ciò che conta sarà imparare a dare un senso e un significato alle tue azioni ed alle tue emozioni, facendone tesoro per affrontare le situazioni future.

2. Parlare con un amico è come andare dallo psicologo

Spesso si associa al lavoro dello psicologo una persona che sa ascoltare e dispensare buoni consigli, come farebbe qualsiasi caro amico.

Se un ascolto partecipe è sicuramente un requisito fondamentale nella terapia, ciò che invece non accadrà sarà ricevere consigli o imposizioni su cosa si deve fare da parte di uno psicologo: uno degli scopi principali della consulenza psicologica sarà invece la ristrutturazione cognitiva, ossia imparare a conoscere i propri schemi di pensiero e applicarli e modificarli per raggiungere i propri obiettivi.

Inoltre, uno psicologo sarà una figura neutrale nell’affrontare determinate tematiche, come un cambiamento di lavoro o il terminare una relazione, cosa che un amico non può garantire, e potrà offrire la propria professionalità attraverso l’utilizzo di tecniche specifiche e individualizzate.

Quindi, se anche voi spesso sentite la frase “anch’io sono un po’ psicologo”, non scambiate una propensione all’ascolto e all’empatia con un aiuto specialistico: psicologo si diventa, non si nasce.

3. Lo psicologo è per chi ha problemi

Come abbiamo visto, andare dallo psicologo può essere utile per migliorare la propria qualità di vita, al di là che sia presente o assente una diagnosi di disturbi mentali.

Proviamo a pensare a come ci occupiamo della nostra salute fisica: si va dal medico per trattare una condizione clinica, in cui sono presenti dei sintomi che devono essere curati con la giusta terapia per tornare ad uno stato di benessere; mentre si fa attività fisica o si va in palestra per mantenersi in salute, raggiungere maggiori risultati fisici e stare meglio.

Sono quindi due differenti approcci alla salute, uno focalizzato sulla malattia mentre il secondo sul benessere.

Andare dallo psicologo permette di unire questi due approcci: la terapia infatti può essere orientata ad occuparci dei nostri problemi, ma anche a migliorare la nostra qualità di vita in uno stato in cui si è già raggiunto un buon equilibrio psicoemotivo.

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Per concludere

Iniziare un percorso con uno psicologo, sia in presenza che online, può aiutarti a capire perché ti ritrovi a pensare in un determinato modo, a trovare degli strumenti per raggiungere i tuoi obiettivi, a migliorare le tue capacità di comunicazione, per insegnarti nuovo modi per riconoscere le tue emozioni e tenere sotto controllo il livello di stress.

Bibliografia

Hasse Karlsson M.A.(2011) How Psychotherapy Changes the Brain Understanding the Mechanisms, Psychiatric Times. Vol. 28 No. 8.

Horvath, A. O., Del Re, A. C., Flückiger, C., & Symonds, D. (2011). Alliance in individual psychotherapy. Psychotherapy, 48(1), 9–16.

Kotsou Ilios. (2014). Quaderno d’esercizi di mindfulness. Vallardi Editore.

Mazzucchelli L. (2019). Fattore 1% Piccole abitudini per grandi risultati. Giunti Editore.

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