Incertezza lavorativa. Percepire il cambiamento come parte integrante della vita.

Il lavoro ha un’importanza fondamentale nella vita dell’individuo, essendo un vero e proprio mezzo di affermazione sociale e di autorealizzazione.

Incertezza lavorativa

Quando il posto di lavoro non offre tutele, garanzie e prospettive adeguate tutte le sfere dell’esistenza in qualche modo ne risentono.

Il cambio di paradigma economico-sociale emerso alla fine degli anni duemila, con le sue conseguenze di instabilità e di continua paura di perdere o non trovare un posto di lavoro mette a rischio l’equilibrio psichico degli individui. Vivere nella perenne incertezza ci fa invadere dalla paura. Paura di perdere la possibilità di sostenersi economicamente, paura di non poter proteggere economicamente la famiglia che abbiamo creato, o di non poter costruire un futuro. Stati d’animo che stagnano dentro ogni lavoratore precario e non precario. La vita organizzativa è apparentemente sempre meno priva di certezze. Cosa faremo tra cinque anni? Quale sarà il responsabile capo fra due anni? Quali colleghi avremo fra un anno? Domande con risposte piene di dubbi.

Incertezza e stress

L’incertezza lavorativa è tra i principali fattori di stress nei luoghi di lavoro. La preoccupazione di non sapere se sarai licenziato, se sarai in grado di pagare le tue bollette e se hai ancora un futuro all’interno di un’organizzazione, è ovviamente molto stressante, specialmente quando è fuori dal nostro controllo.

In effetti l’elenco delle conseguenze negative dell’insicurezza del lavoro è lungo. Più le persone si preoccupano di perdere il lavoro, più basso è il loro benessere e più si rilevano problemi di salute. Gli effetti possono variare da occasionali problemi di sonno alla depressione clinica.

Anche per le aziende gli effetti dell’incertezza lavorativa sono negativi. Contrariamente alla credenza comune, la preoccupazione di perdere il proprio lavoro non motiva, anzi in genere porta a prestazioni peggiori sul lavoro.

Ci piace avere il controllo su tutto ciò che succede, però non tutto dipende da noi. Il futuro è incerto e, di conseguenza, proviamo disagio, ansia, paura, frustrazione e impotenza.

Per coloro che quotidianamente sono costretti a convivere con disturbi psicologici quali la depressione e l’ansia, sopravvivere all’incertezza potrebbe rivelarsi un ostacolo davvero insormontabile.

Lo stato di incertezza è, da sempre, compagno dell’uomo e della sua quotidianità. Non possiamo sapere cosa ci riserva il futuro: per questo, invece di lottare contro l’insicurezza è preferibile accettarla!

Cosa possiamo fare per imparare a convivere con l’incertezza?

1. Capisci che la certezza non esiste.

La nostra vita è in continuo cambiamento e l’unica certezza che abbiamo è probabilmente che non esistono certezze. Pensare di potere controllare ciò che ci accade è illusorio. Volere gestire e controllare tutto impedisce di comprendere che la certezza è parte integrante delle nostre vite e come tale va accettata.

2. Accetta l’incertezza.

Non possiamo sapere cosa ci riserva il futuro: per questo, invece di lottare contro l’insicurezza è preferibile accettarla.

3. Vivi il presente.

Non possiamo cambiare il passato e il futuro è incerto. Ciò che possiamo cambiare è il presente. Pertanto focalizziamoci su di esso e concentriamoci sul qui ed ora godendo degli aspetti positivi che abbiamo, e mobilitandoci quando qualche aspetto della nostra vita non va come vorremo. Svolgere attività piacevoli o sportive, ad esempio, aiuta a staccare la mente dalle proprie ansie e a sperimentare emozioni positive.

4. Ridimensiona la paura del fallimento.

Nel caso della preoccupazione per il lavoro è importante concentrarsi sul positivo, sui nostri comportamenti che hanno buone probabilità di successo e crearsi delle alternative al proprio lavoro attuale, tenendo in considerazione le nostre aspirazioni ma anche la realtà del mercato del lavoro.

5. Allena la resilienza.

L’incertezza ci spaventa soprattutto perché temiamo di non riuscire a reagire in modo adeguato agli eventi, soprattutto a quelli negativi. Tendiamo a sottovalutare le nostre capacità di adattamento agli avvenimenti meno lieti, ma in realtà, dopo avere provato impotenza o incertezza, riusciamo a ritrovare un equilibrio. La resilienza va esercitata.

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6. Analizza le emozioni.

Le emozioni che proviamo sono un feedback dal quale trarre suggerimenti sulle decisioni o sui comportamenti da attuare. Ascoltare le proprie emozioni dà la possibilità di scoprire valori e credenze profonde che ci guidano e quindi eventualmente rivederle nel caso in cui non risultino più essere funzionali per noi.

7. Confrontati.

Condividere i propri stati d’animo e le proprie preoccupazioni aiutano a comprendere che ognuno ha un rapporto diverso con le incertezze e il confronto giova ad acquisire punti di vista.

E’ chiaro che a seconda dell’intensità dell’ansia sperimentata può essere difficile affrontare da soli la situazione. Consiglio in questo caso di rivolgersi ad uno psicologo il quale potrà fornire innanzitutto sostegno e comprensione e attraverso un percorso terapeutico mirato alle proprie esigenze. 

Bibliografia

V. Andreoli. Homo Incertus: Il bisogno di sicurezza nella società della paura. Rizzoli

D. Evans, L’ intelligenza del rischio. Come convivere con l’incertezza. Garzanti

D. M. Jones, The Art of Uncertainty, Tarcherperigree

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