Le persone appartenenti alla Generazione Z (nati tra il 1996 e il 2010) oggi hanno tra i 9 e i 23 anni, in Italia sono 9.3 milioni, di cui 1 milione è presente nel mondo del lavoro. Generazione Z è chiamata in inglese anche Centellians, iGen, post-Millenials o Plurals.
Sono coloro che hanno assorbito da piccoli l’austerità, il terrorismo e i timori per i cambiamento climatico. Sono i veri nativi digitali, sempre connessi, molto realisti. Cresciuti con smartphone e tablet in mano, sono stati bombardati da subito dai social e dall’informazione digitale sviluppando così un’attenta consapevolezza di informazione.
Le caratteristiche principali della Generazione Z sono le seguenti:
La nuova generazione ambisce a fare e creare invece che a condividere e distribuire, come era per la generazione precedente (i Millennials). I generazione Z vogliono provocare un impatto positivo sulla vita delle persone, non aspettano passivamente di essere notati, vogliono attenzione e fanno di tutto per prendersela. La comunicazione più utilizzata oggi, infatti, è quella visiva e ne è fortemente testimone Instagram, il social network più utilizzato dai più giovani.
Entro pochi anni una percentuale consistente sarà parte attiva nelle aziende e contribuirà alla crescita del business. Pertanto le aziende devono aprirsi all’innovazione sociale intesa come capacità di rispondere ai bisogni delle persone attraverso nuove forme di collaborazione e nuovi schemi di azione.
Ma vediamo insieme più nel dettaglio alcune delle caratteristiche tra le più peculiari di questa nuova generazione che i datori di lavoro non possono non tenere presenti!
I nati di questa giovanissima generazione vogliono avere ben chiari gli obiettivi da raggiungere per ogni azione della quale si assumono piena responsabilità. Tendono a lavorare duro per non disattendere i risultati prefissati, ma, al tempo stesso, vogliono essere sicuri che il loro contributo venga riconosciuto. Hanno necessità di continui feedback.
La Generazione Z non comprende la necessità inderogabile del rimanere chiusi in ufficio dalle 9 alle 18. Il lavoro flessibile è ormai una realtà sempre più diffusa, secondo cui sempre più aziende stanno attivamente favorendo il lavoro agile attraverso molteplici iniziative, a conferma del chiaro legame tra flessibilità del lavoro e benessere dei dipendenti. Ecco dunque che quelle aziende che rifiutano l’idea del lavoro da remoto non riusciranno probabilmente ad attirare molti dei talenti di questa nuova generazione, la prima ad essere nata in un mondo sempre e comunque connesso.
Sono ben disposti a lavorare in organizzazioni internazionali e ad espatriare quando se ne presenta l’occasione. La conoscenza e l’uso corrente di una o più lingue straniere è indispensabile e anche le aziende vanno sempre più in questa direzione, offrendo occasioni di formazione linguistica ai propri dipendenti. Social media e smartphone sono strumenti “naturali”, i Generazione Z sono cresciuti immersi nella tecnologia: l’alfabetizzazione digitale per loro equivale all’alfabetizzazione vera e propria.
L’ingresso nel mondo del lavoro della Generazione Z sta rivoluzionando l’approccio delle aziende che devono riuscire a integrare queste risorse nel miglior modo possibile al loro interno. Gli ambiti su cui puntare per attrarre i nuovi lavoratori sono cinque:
Infine, voglio dare dei consigli pratici rivolti a chi gestirà persone appartenenti a questa generazione, al fine di ottenere il massimo dei risultati:
Come già spiegato nell’articolo “Diversità generazionale. Come e perché trasformarla in un fattore vincente” , la vera sfida delle aziende, oltre che inserire al meglio la nuova generazione, è sicuramente il management intergenerazionale inteso come approccio atto a favorire la cooperazione tra le diverse categorie d’età presenti nell’azienda stessa. Infatti, le aziende devono prestare molta attenzione a non disperdere le informazioni del passato, ma a tramandarle, renderle disponibili e integrarle nei nuovi approcci e con le nuove modalità.
Botteri, Cremonesi, Millennials e oltre!: Nuove generazioni e paradigmi manageriali
ISTAT
Pierantoni, Come gestire 5 generazioni in azienda
Stillman, Gen Z @ Work: How the Next Generation Is Transforming the Workplace
Zemke, Raines e Filipczak, Generations at Work: Managing the Clash of Boomers, Gen Xers, and Gen Yers in the Workplace