La pandemia ha cambiato la nostra percezione del lavoro, tanto che oggi siamo pronti a licenziarci per fuggire dai ritmi frenetici e stressanti dell’ufficio e dirigerci verso aziende più flessibili e attente al benessere delle proprie persone.
Great Resignation è il termine che ha usato Anthony Klotz, professore di Management alla Mays Business School del Texas, per raccontare quello che sta succedendo, soprattutto negli Stati Uniti, con un record di dimissioni rilevate a marzo 2021.
Secondo un’analisi di Microsoft, il Work Trend Index 2021, addirittura il 40% della forza lavoro globale starebbe pensando alle dimissioni entro l’anno e il 46%, grazie al lavoro da remoto, manifesta l’interesse a trasferirsi in altri paesi o città.
Dal report emergono tante tematiche rilevanti tra cui:
Sembra quindi emergere che le cause del fenomeno delle grandi dimissioni sia il peggioramento della qualità di vita di lavoratori e lavoratrici e il desiderio di scelte lavorative in cui non si debba scendere a compromessi tra l’efficienza organizzativa e il proprio benessere.
Le aziende che non riescono ad adattarsi alle dinamiche mutevoli del nuovo mondo del lavoro rischiano di perdere i loro migliori talenti. Pertanto, devono iniziare a dare priorità alle strategie di fidelizzazione con azioni mirate per mantenere le proprie persone motivate e pienamente produttive a beneficio dell’organizzazione. È più efficiente e strategico trattenere una persona di qualità piuttosto che assumere e formarne una nuova.
La cultura aziendale gioca un ruolo fondamentale nel far sentire le persone accolte e apprezzate dalla loro azienda e dai colleghi. Ha anche un impatto sul morale e, inevitabilmente, sul turnover.
Infatti, in un recente sondaggio di Oxford Economics , il 49% degli intervistati ha affermato che “lascerebbe il proprio lavoro attuale per una posizione meno retribuita in un’azienda con una migliore cultura organizzativa”.
Se cambiamo prospettiva, il fenomeno delle grandi dimissioni non è solo un problema a breve termine, ma potenzialmente un’opportunità nel lungo periodo, utile per costruire un vantaggio competitivo per le aziende, trattenendo e attraendo i migliori talenti.
Per molte persone, la decisione di restare o lasciare un’azienda si riduce al rapporto che hanno con il proprio capo. In effetti, la cattiva gestione è stata elencata nel Rapporto del 2020 del Work Institute come uno dei tre principali motivi per cui le persone lasciano il lavoro.
D’altro canto, i buoni manager possono aiutare a far sviluppare il potenziale delle proprie collaboratrici e dei propri collaboratori, ma possono farlo solo se ricevono la formazione e gli strumenti di cui hanno bisogno per farlo.
Quindi è fondamentale “allenare” il management nelle “competenze trasversali”. Ossia quelle competenze che non sono necessariamente specifiche del lavoro o di natura tecnica, ma riguardano il modo di essere e di comportarsi delle persone. Sebbene ci siano molte competenze trasversali preziose sul posto di lavoro, alcune delle competenze trasversali più desiderabili per le persone in ruoli manageriali includono:
Le aziende hanno tanti strumenti da mettere in pratica per non lasciarsi sfuggire i migliori talenti, ne cito giusto qualcuno che è possibile mettere in pratica sin da subito.
Le organizzazioni lungimiranti hanno fatto negli ultimi mesi interviste per chiedere a ogni persona cosa ritengono importante per rimanere in azienda, in modo da poterlo realizzare concretamente.
Inserire nella to do list quotidiana del management incontri con le persone in modo da creare connessioni positive che hanno un impatto significativo sulla motivazione e sulla produttività.
È necessario fornire risorse per aiutare a salvaguardare una buona salute mentale dei dipendenti e delle loro famiglie. Fare tutto ciò che è necessario per prendersi cura di loro farà davvero la differenza.
Il futuro del lavoro è sicuramente la flessibilità intesa come luoghi, tempo e percorsi di carriera. Non c’è più spazio, come abbiamo già visto, di replicare schemi rigidi che riguardano ormai un vecchio modo di lavorare.
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La comunicazione e la relazione ancora una volta sono le carte vincenti in azienda, anche davanti al fenomeno delle grandi dimissioni. Dedichiamo tempo alle nostre persone, organizziamo dei colloqui periodici per la voglia di conoscerle affondo, come se dovessimo reclutarle nuovamente. Dedichiamo del tempo a capire le loro motivazioni, ambizioni ed emozioni. Facciamo capire che il loro contributo è positivo per l’organizzazione e che vogliamo che restino in azienda, perché dare tutto per scontato in realtà è davvero un errore, anche nel mondo del lavoro!
Per conoscere gli strumenti di Mindwork a supporto del benessere psicologico in azienda clicca qui. Oppure invia una email a questo indirizzo.
Bisconti C., Smart Agili Felici. Garzanti
Fuga dal lavoro: perchè la pandemia sta provocando le Grandi Dimissioni, Alley Oop, Il Sole 24 Ore
With so many people quitting don’t overlook those who stay, Harvard Business Review
4 ways to retain talent during the great resignation, Forbes
Working conditions in a global perspective, International Labour Organization
Le grandi dimissioni: perché dopo il Covid molti stanno cambiando lavoro, Corriere della Sera