Contagio emotivo e lavoro. Il ruolo dei leader nella gestione delle emozioni.

Arrivi la mattina al lavoro pieno di energie, di buon umore e inizi a lavorare con tutti i buoni propositi. Ad un tratto arriva il tuo responsabile, imbronciato e di malumore, che accenna un saluto fugace… e come per magia il tuo buonumore scompare.

Ti suona familiare?

Sicuramente si, ma possiamo fare tantissimi esempi anche in chiave positiva, come per esempio arrivare ad una festa ed essere subito catapultati nell’allegria etc…

Infatti, come i virus (aimè!), le emozioni sono contagiose e possono diffondersi rapidamente. Possiamo essere “infettati” dalle emozioni di altre persone e pertanto tutti siamo in grado di generare comportamenti simili al nostro negli altri. Questo fenomeno si chiama infatti contagio emotivo.

Cos’è il contagio emotivo?

Il contagio emotivo è spiegato dai neuroni specchio presenti nel nostro cervello. Ciò che la neuroscienza ha scoperto è che quando osservo le azioni di un’altra persona, si attiva la stessa area del cervello come se stessi eseguendo io stesso quell’azione. In pratica, è come se i nostri neuroni adottassero il punto di vista dell’altra persona.

Ci sono tantissime ricerche a riguardo, ne cito una come esempio. Negli esperimenti di Barsade a Yale, un attore addestrato è stato inserito in contesti di gruppo di lavoro e invitato a partecipare alle attività, manifestando diversi livelli di emozioni. I gruppi stavano lavorando per assegnare un bonus salariale. Dopo che le attività sono state completate, ai partecipanti è stato chiesto di completare l’autovalutazione del loro umore e delle loro emozioni. I risultati dello studio hanno chiaramente evidenziato che l’effetto delle emozioni della persona addestrata ha avuto un effetto inconscio sull’umore degli altri membri del gruppo. Questo vale sia per gli stati d’animo “positivi” che per quelli “negativi”.

Il contagio emotivo sul posto di lavoro: il ruolo del leader

E’ evidente che la natura contagiosa delle emozioni si riflette anche sul posto di lavoro. E’ quindi importante che i leader e i manager riconoscano che le emozioni possono essere contagiose, pertanto sarebbe efficace limitare gli effetti potenzialmente dannosi e invece trovare modi per usarle a beneficio dell’organizzazione stessa.

Infatti i dirigenti possono utilizzare la loro conoscenza dell’impatto del contagio delle emozioni per creare dinamiche di squadra più positive, migliorare le prestazioni e diminuire il turnover gestendo consapevolmente le proprie emozioni e le emozioni che vogliono diffondere nei loro team.

Poiché molto spesso è stato riscontrato che le emozioni positive portano a migliori atteggiamenti, creatività e prestazioni lavorative migliori nei dipendenti, dovrebbe essere logico che i leader probabilmente vorrebbero suscitare un contagio emotivo positivo all’interno del team.

Ma non è così semplice: gestire un team in cui è necessario mettere insieme le competenze e le singolarità dei membri esercita una pressione sia sul risultato, sia sul clima emotivo.

Molto spesso il leader si trova esposto a condizioni di stress che mettono a dura prova la sua capacità di gestire la pressione emotiva. In queste situazioni il leader è esposto a frustrazione, rabbia, timore, ed altre emozioni negative che, se non gestite, impattano pesantemente sulla capacità del team di mantenere vivo un clima positivo, e di conseguenza raggiungere i risultati attesi.

In un TED Talk molto interessante del 2016, Brandon Smith discute del contagio emotivo negativo e positivo sul posto di lavoro.

Nel talk viene discusso il lavoro di Hatfield, Cacioppo e Rapson (1994) sul mimetismo come base per il contagio emotivo spesso inconscio. Smith afferma che i leader nelle organizzazioni diffondono le emozioni in modo più potente rispetto a chi non ha una posizione di leadership.

Smith sottolinea che le emozioni negative sono le più contagiose e che l’antidoto, ossia la diffusione di stati emotivi positivi, è fondamentale per la salute delle organizzazioni e dei loro membri. Invita i leader ad essere uno “stimolo emotivo positivo” per gli altri colleghi. Ciò significa offrire almeno tre aspetti positivi (sotto forma di sorrisi, feedback positivi, congratulazioni, etc…) per ogni emozione negativa manifestata. Come dimostrato dalla ricerca, tale positività può essere contagiosa e rendendo così il posto di lavoro un posto migliore e ancora più sicuro per tutti (Petitta et al., 2019).

Ecco 4 consigli per i leader in azienda.

E’ quindi evidente che le emozioni del leader non sono più qualcosa che rientra nella sfera personale, hanno conseguenze anche su quella professionale e sulle persone che lo circondano. È quindi necessario che il leader sia in grado di sviluppare la capacità di gestire la pressione emotiva per il proprio benessere e per quello del team di cui è responsabile. Di seguito qualche consiglio pratico su come sfruttare in positivo il contagio emotivo.

  1. Sii consapevole del tuo stato d’animo. Se non è utile alla tua squadra, prova a modificarlo. Per entrare in uno stato d’animo più positivo, prenditi un minuto e immagina una situazione passata in cui ti sei sentito davvero positivo o una situazione futura che ti renderebbe molto felice.
  2. Usa i tuoi comportamenti non verbali per facilitare il contagio emotivo. Poiché la maggior parte della comunicazione emotiva avviene attraverso il linguaggio del corpo, l’espressione facciale e il tono, presta attenzione al linguaggio del corpo mentre comunichi le tue emozioni.
  3. Stabilisci un contatto visivo diretto con tutti i membri del team. Concentrati sulla diffusione del tuo contagio emotivo positivo agli altri della tua squadra. È più probabile che i membri del team catturino le tue emozioni quando ti guardano direttamente. Puoi aiutarli a farlo avviando il contatto visivo.
  4. Neutralizza un membro negativo del team. Essere consapevoli dell’esistenza del contagio emotivo può aiutarti a identificare un membro negativo del team. Parlare con una persona “negativa” può aiutarle: le persone spesso non si rendono conto di quanto siano percepite negativamente o di come le loro emozioni negative stiano influenzando la squadra.

3 suggerimenti per intervenire se pensi che le emozioni negative siano presenti nella cultura della tua azienda.

1. Tieni monitorato il clima aziendale

Il primo passo è trovare un modo per monitorare e misurare il “clima aziendale” dell’azienda in modo da avere una comprensione di base delle fonti di emozioni positive e negative. I modi possono essere diversi, come la compilazione di questionari anonimi o intervistando il personale e chiedendo loro come si sentono dopo gli incontri con colleghi e responsabili.

2. Investi sulla formazione

Valuta la possibilità di investire sulla formazione delle tue persone su argomenti come l’intelligenza emotiva, il contagio emotivo e le capacità di comunicazione interpersonale.

3. Incoraggia l’autoconsapevolezza e l’autenticità

Il modo più efficace per prevenire il contagio emotivo negativo è essere consapevoli delle proprie emozioni e di come influisce sugli altri. I membri del team possono praticare la consapevolezza emotiva durante il giorno mirando a condividere tre affermazioni positive per ciascuna affermazione negativa (come consiglia Smith). Senza per questo nascondere le proprie emozioni negative come per esempio si può iniziare una riunione dicendo: “Sono arrabbiato perché questo progetto è in ritardo, ma ne capisco le ragioni e credo che tutti voi state dando il massimo“.

Infine, sebbene non sia necessariamente correlato direttamente al posto di lavoro, Smith suggerisce: Quando andrai a cena al ristorante la prossima volta, sorridi al cameriere e dì “Grazie”. Perché è probabile che quella persona abbia avuto una giornata difficile.

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Bibliografia

Goleman D., Lavorare con l’intelligenza emotiva. Rizzoli

Are Emotions Contagious in the Workplace? | Brandon Smith | TEDxEmory

Emotional Contagion Can Take Down Your Whole Team, Harvard Business Review

Emotional Contagion Is Potent: Use It To Spread Possibility, Not Pessimism, Forbes

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