Oggi 10 ottobre si celebra la Giornata Mondiale della Salute Mentale dal tema “Promozione della salute mentale e prevenzione del suicidio”. La Giornata di quest’anno è sostenuta dall’OMS, dall’International Association for Suicide Prevention e dalla United for Global Mental Health.
Circa 800.000 persone muoiono ogni anno per suicidio, ovvero una persona ogni 40 secondi. La maggior parte degli individui a rischio suicidio vuole assolutamente vivere ma non è in grado di vedere possibili soluzioni ai propri problemi.
Il suicidio è un fenomeno globale. Interventi efficaci possono essere attuati su tutti i fronti sociali per prevenire il suicidio e i tentativi di suicidio.
In questo articolo metterò il focus sull’area aziendale, in quanto il contesto lavorativo, passandoci tanto tempo della nostra vita, è uno dei posti “privilegiati” in cui si possa attuare la prevenzione.
I datori di lavoro possono svolgere un ruolo fondamentale nella prevenzione del suicidio nella forza lavoro e nella protezione dei dipendenti dallo stress e dal burnout.
Parlare di suicidio nel posto di lavoro è sicuramente difficile, lo stigma che circonda il suicidio è molto forte: è uno dei tabù più radicati nella nostra società. Parlare dell’argomento suscita imbarazzo e riluttanza, rendendo difficile per chi soffre comunicare i propri pensieri.
La maggior parte delle persone che muoiono per suicidio sono in età lavorativa. Eppure molti posti di lavoro potrebbero non essere preparati per aiutare i dipendenti a rischio di suicidio o rispondere in modo adeguato ad una morte suicida.
La promozione della salute mentale e del benessere sul posto di lavoro non solo sosterrà la prevenzione dei suicidi, ma aumenterà anche la produttività e il benessere dei lavoratori. Molti luoghi di lavoro dispongono già di servizi di sostegno della salute mentale.
Di seguito alcuni consigli su come l’azienda può supportare da un punto di vista organizzativo la salute mentale e la prevenzione dei suicidi:
La prevenzione in azienda deve essere una costante principalmente per tre aspetti principali:
Tante aziende ormai offrono un programma di supporto psicologico per i propri dipendenti e i risultati positivi non sono un mistero. Di seguito i principali benefici:
A tutti i livelli sociali, e quindi anche per le aziende, è utile conoscere i fattori di rischio del suicidio. I fattori di rischio sono quelle caratteristiche che aumentano la probabilità che esso si verifichi. Essi sono così suddivisi:
Non meno importanti sono i fattori protettivi per il suicidio, ossia quelle caratteristiche e condizioni che aiutano a continuare a sperare nel futuro. Come per esempio:
La prevenzione del suicidio può rappresentare anche un modello culturale per la società se si pone l’individuo, e non il suo disturbo, al centro del problema.
Per comprendere interamente il suicidio è necessario focalizzarsi su cosa fa scorrere la vita, cosa dà motivazioni, gioie e soddisfazioni e giungere alla verifica di che cosa manca alla persona che desidera la morte.
Penso che comprendere a pieno un individuo che soffre e pensa alla morte come rimedio implichi un atto di compassione e carità da parte di tutti e in tutti in contesti in cui vive, azienda compresa.
Eugenio Gavellotti, Mario Savino, Suicidio, ed. Autoprodotto
Maurizio Pompili La prevenzione del suicidio (Aspetti della psicologia), Il Mulino
Workplace Strategies for Mental Health