Mal di testa, gastrite, insonnia, ma anche disturbi dell’umore ed emozioni negative, come tristezza, ansia, demotivazione, mancanza di concentrazione. Questi sono soltanto alcuni dei sintomi più frequenti dello stress lavoro correlato.
È una situazione di disagio psicologico generata esclusivamente dall’ambiente lavorativo e può riguardare i ritmi e i contenuti del lavoro, il rapporto con i colleghi e con i superiori, la percezione del proprio ruolo.
Come evitare che questo stato psicologico e fisico renda le giornate lavorative difficili da affrontare?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, qualche settimana fa, dopo decenni di studi ha stabilito che lo stress da lavoro è “una sindrome concettualizzata come conseguenza di stress cronico sul posto di lavoro non gestito con successo”.
Sono stati identificati tre sintomi:
L’OMS ha inoltre specificato che prima di diagnosticare lo stress lavoro correlato è necessario escludere altri disturbi che presentano dei sintomi simili, tra cui il disturbo dell’adattamento, l’ansia e la depressione. Inoltre, il fenomeno riguarda esclusivamente il contesto lavorativo.
La presenza di situazioni di stress, inteso come reazione generica dell’organismo rispetto alle richieste a cui viene sottoposto, è normale sia nel lavoro che nella vita privata. Tuttavia, quando questo diventa eccessivo e continuativo, può sfociare nella manifestazione di sintomatologie fisiche ed emotive che incidono sulla qualità della vita e delle prestazioni lavorative.
II rischio di incorrere nello stato di stress lavoro correlato riguarda le inadeguate modalità di progettazione, organizzazione e gestione del lavoro e da un contesto lavorativo non adeguato.
Le principali cause sono:
I lavoratori soffrono di stress quando le richieste della loro attività sono eccessive e più grandi della loro capacità di farvi fronte. Oltre ai problemi di salute mentale, i lavoratori sottoposti a stress prolungato possono sviluppare gravi problemi di salute fisica come le malattie cardiovascolari o i disturbi muscolo-scheletrici.
Per le aziende gli effetti negativi possono essere una scarsa redditività complessiva, un maggiore assenteismo, il presenteismo (le persone continuano ad andare a lavorare quando sono malate e non possono essere efficienti) e un aumento dei tassi di incidenti e infortuni. Le assenze tendono ad essere più lunghe di quelle dovute ad altre cause e lo stress lavoro-correlato può contribuire ad aumentare i tassi di prepensionamento. I costi per le aziende e la società sono considerevoli e vengono valutati in miliardi di euro a livello nazionale.
Per quanto riguarda le aziende, è auspicabile, al di la delle disposizioni di legge, che implementino e sostengano un buon ambiente psicosociale che consenta di promuovere il miglioramento delle prestazioni, lo sviluppo personale e il benessere fisico e mentale dei lavoratori.