Procrastinare. Perché rimandiamo a un altro momento quello che potremmo fare adesso.

Tutti noi, in particolari momenti della nostra vita, abbiamo rimandato all’infinito scadenze scolastiche, lavorative, acquisto di regali, incombenze burocratiche etc…, arrivando alla fine a fare tutto all’ultimo tempo utile sotto stress e sotto pressione.

Cosa si intende con il termine procrastinazione?

Procrastinare vuol dire, secondo la definizione fornita dall’Enciclopedia Treccani, “differire, rinviare da un giorno a un altro, dall’oggi al domani, allo scopo di guadagnare tempo o addirittura con l’intenzione di non fare quello che si dovrebbe“.

Procrastinare è l’atto di rimandare volontariamente un compito importante pur sapendo che ne patiremo le conseguenze: quando pensiamo “io do il meglio di me sotto pressione” o “oggi non mi sento produttivo o creativo, rimando a domani”.

Il procrastinatore è colui che sostituisce attività importanti e prioritarie con altre attività non rilevanti, ma sicuramente più piacevoli. Tendiamo a preferire gratificazioni immediate a quelle che richiedono un investimento di tempo ed energia.

Perché procrastiniamo?

Tra le maggiori cause della procrastinazione troviamo alcune caratteristiche cognitive ed emotive:

  • Perfezionismo. La persona pensa di non essere in grado di affrontare un compito se non riesce a farlo in maniera perfetta e non si sente sicura delle proprie capacità e competenze, tendendo così a procrastinare la scelta e l’azione finché non è sicura di farlo in maniera perfetta. Spesso il perfezionismo è una scusa che nasce dal bisogno di mitigare la paura.
  • Paura del fallimento. Molte persone rimandano all’infinito le cose che vorrebbero fare per paura di fallire. Sono convinte che non riusciranno mai a raggiungere ciò a cui aspirano e quindi rinunciano a priori, pensando che non vale neppure la pena di tentare.
  • Paura del successo. Le persone hanno paura del successo perché temono di non meritarselo oppure perché hanno il timore che gli altri si aspettino sempre di più da loro.
  • Ribellione. Rinviare all’infinito decisioni e iniziative può rappresentare una modalità per ribellarsi alle pressioni e alle aspettative altrui, ritenute intollerabili.
  • Pigrizia. La tendenza a evitare le attività noiose, poco stimolanti e ripetitive, legata al bisogno di varietà, comune a tante persone, che diventa causa della procrastinazione nel prendere certe tipi di decisioni. Quando quest’ultime, invece, sono legate ad attività che piacciono o portano novità, non provocano alcuna procrastinazione.

Procrastinare con e senza scadenza

In un simpatico TED Talk, Tim Urban, ci spiega che si tende a procrastinare perché il nostro io razionale viene distratto da quella che lui chiama in modo ironico la “scimmia della gratificazione immediata”: “perché farlo oggi, quando invece potrei fare una maratona Netflix?” “Perché farlo subito, quando potrei pensarci dopo questa imperdibile diretta Instagram?” Di norma, secondo Urban, la scimmia scappa quando entra in scena il “mostro del panico”: quando ci si rende conto, cioè, che la scadenza è alle porte, e finalmente ci si rimbocca le maniche e si porta a termine il compito.

Ma cosa succede quando non c’è una scadenza che ci aspetta?

Succede che la procrastinazione diventa frustrazione, perché ci impedisce di prendere decisioni necessarie ma talvolta scomode: come per esempio cambiare indirizzo di studi o professione, iniziare a prendersi cura del proprio corpo con una dieta adeguata e una sana attività sportiva, troncare una relazione che proprio non va. Questo tipo di procrastinazione è la causa di scontentezza a lungo termine e di rimpianti perché la procrastinazione a lungo termine fa sentire come spettatori della propria vita.
Urban non offre soluzioni, ma ritiene che tutti siamo procrastinatori ed espone una riflessione sulla brevità della vita e sull’importanza di darsi da fare e iniziare subito ciò che si sta rimandando.

Quando rinviare può essere giusto

Dopo aver letto sin qua ti può sembrare strano pensare che in certe circostanze procrastinare può essere di grande aiuto, ma di seguito indico qualche esempio in cui può davvero essere utile:

  • Quando si è poco lucidi mentalmente. Questo succede quando c’è da prendere una decisione importante o comunque quando si deve fare qualcosa e per via di emozioni o di stanchezza fisica non si è nelle condizioni di dare il 100% o di prendere la scelta giusta. Agire può rivelarsi anche dannoso e dunque posticipare al giorno dopo, o in un altro momento, quando si è più freddi e obiettivi può essere vantaggioso.
  • Nel caso di circostanze esterne coinvolte. Talvolta posticipare può essere più conveniente e il tempo può essere visto come investimento (per esempio: condizioni economiche, climatiche etc..).
  • Quando non è importante. Se si hanno già mille cose da fare e insorge un’altra necessità meno importante, procrastinarla diventa un obbligo!

Ecco 6 suggerimenti che possono aiutare chi si trova in difficoltà:

  1. Usa le tue inclinazioni a tuo vantaggio. Sei più attento e concentrato al mattino, sarebbe opportuno pianificare i compiti più difficili in quel momento della giornata.
  2. Affronta le tue paure. Spesso quando facciamo qualcosa abbiamo paura di sbagliare, di fare brutta figura, di soffrire. Continuare a rimandare qualcosa per il timore di fallire non ci permette di confrontarci con le nostre reali capacità e quindi non ci consente neppure di ottenere successi e gratificazioni.
  3. Suddividi l’attività in compiti più piccoli. Per esempio, se stai scrivendo un documento, inizia con solo un piccolo paragrafo. Indipendentemente da ciò che è nella tua lista di “cose ​​da fare”, è ottimale suddividere tutto in compiti più gestibili.
  4. Metti da parte le distrazioni. Se sei tentato dal web e/o i social, disconnetti il ​​tuo wi-fi per un po’, se invii e ricevi costantemente messaggi, metti il ​​telefono in un’altra stanza. Elimina le interruzioni e rimarrai stupito da ciò che puoi realizzare!
  5. Decidi una ricompensa quando hai finito. Una piccola gratificazione al completamento con successo di un’attività può fornire un’enorme motivazione.
  6. Chiedi aiuto. Se il problema della procrastinazione è esteso e influenza la capacità di prendere importanti decisioni relative allo studio, al lavoro e alle relazioni, potrebbe essere utile approfondire attraverso una consulenza psicologica le motivazioni di tale blocco e trovare la giusta strada per il proprio benessere.

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Bibliografia

M. Basco Ramirez, Prima o poi lo faccio! Come modificare la cattiva abitudine di rimandare sempre.Ed. italiana a cura di Gabrile Melli, ed. Eclipsi

T. Newendorp, Perfezionismo. Strategie per interrompere la procrastinazione, accettare se stessi e raggiungere i propri obiettivi. Live edizioni

Procrastination.com

T. URBAN, Nella mente di un maestro della procrastinazione. TED Talks

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