A tu per tu con Mondadori: il nostro percorso insieme

Affianchiamo Mondadori nella promozione del benessere psicologico delle proprie persone, attraverso il nostro servizio di supporto psicologico in videochiamata, incontri di formazione e psicoeducazione e attività di comunicazione e divulgazione. L’obiettivo è normalizzare la dimensione psicologica in ogni sua forma e dimensione, promuovendola attivamente dentro e fuori l’azienda.

Francesca Rigolio, Head of Human Resources Area Libri e Chief Sustainability Officer Gruppo Mondadori, racconta in questa intervista il nostro percorso insieme.


Per Mondadori, che cosa significa promuovere il benessere psicologico in azienda?

Promuovere il benessere psicologico in azienda significa innanzitutto riconoscere la “dimensione  umana” di chi lavora in Mondadori, non limitandosi semplicemente all’aspetto ed al contributo puramente professionale. Significa spostarsi dal concetto di lavoratore o lavoratrice a quello di persona, affermando in modo chiaro che tutti noi siamo soggetti complessi, che svolgono più ruoli contemporaneamente e che paradossalmente è proprio questa complessità che genera idee, contributi e innovazione per l’azienda, ma anche per la società. Una complessità che deve essere libera di esprimersi e sentirsi supportata sia nei suoi momenti creativi che in quelli di stress e difficoltà.

Normalizzare uno spazio di salute psicologica in azienda significa di conseguenza affermare che il proprio benessere non è qualcosa di estraneo al lavoro o peggio ancora, qualcosa che va ricercato di nascosto o in solitudine. È appunto portare la dimensione umana in azienda, permettere alle persone di esprimere le proprie peculiarità e il proprio modo di essere senza timore del giudizio altrui e senza attivare un faticoso meccanismo di covering.


Quali iniziative adottate per favorire il benessere psicologico delle vostre persone?
Come vengono accolte? E in che modo la sinergia con Mindwork si inserisce all’interno della vostra Mental Health Strategy?

La collaborazione con Mindwork è partita da poco, ma possiamo considerarla fin da subito una sfida vinta. Avevamo già fatto qualche tentativo in passato, con altre realtà, per inserire il supporto psicologico in azienda, specialmente in periodo Covid, in un momento di diffuso spaesamento, ma i risultati non erano arrivati nella misura attesa e pochissimi avevano usufruito dell’opportunità. A prevalere evidentemente era stata l’idea che in azienda chiedere un supporto psicologico è indice di
debolezza.

Questa volta abbiamo fatto tesoro dell’esperienza passata e siamo arrivati a proporre il servizio solo a valle di un lungo processo di “alfabetizzazione delle emozioni“, dopo che nei nostri percorsi Diversity & Inclusion abbiamo dimostrato coi fatti come Mondadori stesse lavorando concretamente per essere un’azienda attenta alle persone nella loro interezza. Avendo creato un rapporto di fiducia autentico, e con la scelta del partner giusto, questa volta siamo riusciti a promuovere efficacemente il servizio e a coinvolgere la nostra popolazione in modo soddisfacente e mi auguro crescente.

Guardando al futuro, quali iniziative a sostegno del benessere psicologico vi piacerebbe mettere in campo?

Il benessere psicologico è frutto di una dimensione individuale e di una sociale. Ci piacerebbe intercettare sempre più sia i momenti critici nella vita delle persone, penso per esempio ai percorsi che già offriamo ai neo-genitori, o a chi ha familiari con una degenerazione cognitiva, ma penso anche alla dimensione sociale e relazionale del benessere psicologico, come nel tema delle microaggressioni. Se ai grandi traumi stiamo lentamente imparando a dare un nome, le
apparentemente piccole ferite quotidiane, la mancanza di rispetto, il non riconoscimento del merito, il conflitto non gestito, il non ascolto sistematico sono ancora realtà molto sottovalutate e purtroppo molto reali nella vita quotidiana e in quella aziendale, con conseguenze importanti sulle persone, sul clima e sulla produttività. Credo che la nostra attenzione debba indirizzarsi proprio lì, facendo emergere tutti i non detti e affrontandoli con la consueta pragmaticità e determinazione che caratterizza Mondadori.

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