Ogni cambiamento lavorativo, che può essere da un’azienda ad un’altra, da un vecchio ruolo a uno nuovo lavoro, dalla disoccupazione al reimpiego, porta con se uno stato emotivo importante accompagnato da stress, ansia e insicurezza. “Chi lascia la vecchia strada per la nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova…” è un detto che ci accompagna da sempre, socialmente molto usato, che al primo dubbio sul cambiamento suona nella nostra testa come una sentenza! Si focalizza giustamente sull’ignoto e sulla difficoltà ad uscire fuori dalle nostre certezze: tutto questo spiega perché siamo sottoposti ad ansia e stress.
Nella nostra vita cerchiamo di creare sicurezza attraverso le abitudini: compiendo sempre le stesse azioni ogni giorno, frequentando sempre le medesime persone, svolgendo le stesse attività.
Lo stress infatti si manifesta quando ci troviamo di fronte ad una situazione nuova o imprevedibile, quando sentiamo di avere poco o nessun controllo in quella situazione o quando la nostra competenza viene messa in discussione .
Questo vale per qualsiasi cambiamento che affrontiamo nella nostra vita: cambiare scuola, cambiare città, cambiare partner, oppure cambiare lavoro.
Non sempre però il primo periodo nel nuovo ruolo si rivela una passeggiata: troviamo tante informazioni da memorizzare, un contesto nuovo da conoscere, l’ansia da prestazione di dover dimostrare che si è in grado di svolgere tutti i compiti assegnati. Non importa se siamo già esperti e se ci hanno assunto proprio per la nostra esperienza, ci saranno certamente cose nuove da imparare e anche quelle che già sappiamo dovranno essere adattate al nuovo contesto.
E’ importante in questi casi avere la situazione sotto controllo e cercare di gestire lo stress nel migliore dei modi.
Nei primi giorni dell’inizio di un nuovo lavoro è davvero importante riuscire a concentrarsi solo sul momento presente ed immergersi profondamente nel nuovo ruolo. Deve contare solamente il “qui ed ora”ed è bandito iniziare il confronto con il precedente o i precedenti lavori che possono toglierti energie e non farti restare focalizzato.
Ti sarà sicuramente utile, magari dopo qualche mese, effettuare i confronti che potrà darti spunti di apprendimento, di riflessione e di crescita.
In ogni nostra nuova esperienza lavorativa facciamoci guidare dal desiderio di conoscere, di comprendere, di entrare in relazione, di essere d’aiuto. Se nei primi giorni di lavoro faremo emergere questo atteggiamento, difficilmente saremo percepiti dai nuovi colleghi e dal responsabile in modo negativo: l’essere positivo e propositivo è sempre alla base della generazione di valore.
In tal modo, inoltre, andremo a migliorare il nostro benessere e, con esso, il benessere dell’organizzazione in cui ci stiamo inserendo. Il benessere lavorativo origina dal sentirsi inseriti in una rete di relazioni positive, dal sentirsi competenti ed efficaci, dal comprendere il senso del proprio lavoro e la sua utilità.
Elwood N. Chapman, I vostri primi trenta giorni. Come effettuare con successo un nuovo lavoro. Un programma in 4 settimane, Ed. Franco Angeli