Inizia il countdown… Natale è alle porte e con esso il periodo più stressante per chi lavora. Dicembre, infatti, nonostante rappresenti il periodo più atteso per milioni di persone, porta con sé ansia e preoccupazioni dovute ai numerosi impegni sul luogo di lavoro, come per esempio chiusure e pianificazioni per il nuovo anno, che uniti alla corsa sfrenata ai regali e ai preparativi per vari pranzi e cenoni mettono a serio rischio la serenità dei lavoratori.
Ci sono poi, tra le altre cose, servizi e strutture che non possono fermarsi mai neanche a Natale: come per esempio il trasporto pubblico, gli ospedali, la ristorazione, la sicurezza, i mass media etc… Qualcuno sceglie di proposito di lavorare per Natale, come per esempio gli studenti universitari che ne approfittano per svolgere un lavoro temporaneo durante lo stop di lezioni o di esami. Ma ci sono i lavoratori turnisti che non scelgono, ma sono comunque “obbligati” a lavorare vista la tipologia del proprio lavoro.
Lavorare a Natale, mentre tutti festeggiano, genera ulteriore stress. Natale è per eccellenza la festività in cui si sta con i propri cari, si scambiano i doni e si sta in relax e riposo per qualche giorno. Non sorprende quindi che la maggioranza dei lavoratori sia triste di non godersi tale giornata al di fuori del lavoro.
Possiamo quindi fare in modo che tale giornata sia organizzata per tempo e sia vissuta dal lavoratore nel modo più sereno possibile. Ecco di seguito 4 suggerimenti pratici che se applicati possono fare la differenza per le persone.
E’ fondamentale spiegare ai collaboratori perché è necessaria la loro presenza a lavoro in tale giornata, valorizzando così la loro figura davanti ai servizi ed obiettivi aziendali. Alla richiesta di ferie è fondamentale ragionare per equità per evitare incomprensioni, ossia per esempio stabilire che chi lavora a Natale non lavorerà a Capodanno, oppure, fare una calendarizzazione annuale in cui si lavori per Natale in annate alterne e così via…. E’ premura dei manager e degli HR organizzare per tempo le turnazioni in modo da non compromettere l’organizzazione personale e familiare del lavoratore.
Un altro modo per alleviare la resistenza e la tristezza di lavorare durante il Natale è offrire un lavoro flessibile. Per esempio si può anticipare anche solo di un ora l’orario di uscita o di entrata a lavoro, oppure si può offrire la possibilità di lavorare da casa, andando così incontro alle esigenze personali di ognuno e raggiungendo un buon compromesso che permette al collaboratore di sentirsi accolto e agevolato.
E’ gradevole anche da parte del management pensare di rendere più festosa la giornata, come per esempio organizzando un rinfresco speciale per pranzo, oppure facendo trovare un piccolo regalo o semplicemente un messaggio di auguri al collaboratore. Sono piccole attenzioni che possono dare una svolta differente ad una giornata di lavoro.
Via libera al brindisi e allo scambio di auguri tra tutte le figure professionali presenti in azienda, è fondamentale tale giorno sentirsi un po’ più disinibiti e sereni e accogliere anche nel posto di lavoro il senso del Natale.
Naturalmente non tutti i contesti aziendali sono uguali, e ,considerando ciò, può essere utile chiedere dei feedback direttamente ai collaboratori per comprendere cosa sia davvero apprezzato per vivere tale giornata al meglio.
Capire e accettare lo stato d’animo dei collaboratori (anche se non lo si condivide) è sempre una chiave vincente per percepire manager e HR empatici ed avere i dipendenti più motivati. Consiglio di evitare la tentazione della linea dura del “per noi il Natale è una giornata qualsiasi”, non è vero e non consola chi è triste.
In effetti anche chi coordina le persone può non aver nessuna motivazione, in cuor suo, a lavorare il giorno di Natale, benché ne capisca perfettamente la necessità e i fini aziendali.
Di seguito 4 consigli per superare tale sentimento di tristezza:
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A. la Bella e E. Battistoni, Economia e organizzazione aziendale. Apogeo Editore