A tu per tu con UniCredit: il nostro percorso insieme

Siamo al fianco di UniCredit nel promuovere il benessere psicologico delle proprie persone, offrendo soluzioni integrate di Well-being. Tra queste, il nostro servizio di supporto psicologico in videochiamata, attività formative e di sensibilizzazione, oltre a servizi mirati per genitori e caregiver, e iniziative per la prevenzione e il contrasto della violenza.

Claudia Chiaraluce, Head of Welfare & People Care di UniCredit, condivide in questa intervista il nostro percorso insieme.

Per UniCredit che cosa significa promuovere il benessere psicologico in azienda?

In UniCredit ci impegniamo costantemente per creare un ambiente di lavoro in cui tutti abbiano la possibilità di esprimere il proprio potenziale e di coltivare il proprio benessere.
Abbiamo promosso un framework dedicato ai temi del Well-Being in azienda con un approccio olistico basato su 5 pilastri fondamentali: benessere fisico, mentale, professionale, sociale e finanziario così da rafforzare e arricchire ulteriormente il nostro impegno e le nostre ambizioni in materia di Diversità, Equità e Inclusione, fornendo supporto alle nostre persone nei momenti più importanti della propria vita professionale e personale. Nello specifico, quando in UniCredit parliamo di benessere psicologico, testimoniamo un impegno continuo e concreto ad attuare politiche e azioni che permettano alle persone di stare bene al lavoro. Non solo strumenti per richiedere aiuto, ma incontri ed iniziative che permettono di aumentare la conoscenza e consapevolezza sul proprio benessere mentale e che facilitino un ambiente di lavoro dove le persone possano avvertire sicurezza e stabilità, riconoscere una prospettiva, sentirsi valorizzate, supportate e, soprattutto, riconoscersi parte di una comunità che condivide valori.

Quali iniziative adottate per favorire il benessere psicologico delle vostre persone?
 Come vengono accolte? E in che modo la sinergia con Mindwork si inserisce all’interno della vostra Mental Health Strategy?

Già prima della pandemia di COVID-19 offrivamo ai colleghi e loro familiari strumenti dedicati al benessere emotivo, come uno spazio di ascolto e supporto psicologico, valorizzato nella campagna di comunicazione “ask for help”. Nel 2022, con il percorso “Welfare Reconnect”, che ha riorganizzato e riconnesso l’offerta welfare ai bisogni delle persone, abbiamo capito che era necessario aumentare l’education, introducendo iniziative di informazione e sensibilizzazione sui temi del benessere, per abbattere bias e pregiudizi e aumentare conoscenza e consapevolezza. Da qui, abbiamo invitato tutte le nostre persone a incontri online di informazione e prevenzione sulla salute, per orientare a stili di vita sani, in cui anche il benessere mentale fosse incluso. Con lo stesso spirito, abbiamo avviato anche “Rendere Visibile l’Invisibile”, un percorso per favorire la conoscenza delle disabilità invisibili, quali la depressione, l’Alzheimer, le dipendenze, l’autismo, che abbiamo affrontato con un linguaggio semplice e immediato, raggiungendo oltre 13mila colleghi. Non ci siamo fermati alla conoscenza, ma abbiamo anche rafforzato gli strumenti offerti alle nostre persone per gestire momenti di difficoltà. Grazie alla partnership con Mindwork, nel 2025 abbiamo rinnovato il servizio di supporto psicologico “Spazio per Te”, introducendo per la prima volta una piattaforma online per la prenotazione delle sessioni con psicologi e psicoterapeuti, che consente di scegliere il professionista e attivare rapidamente i colloqui. La facilità di accesso, sta portando ad un aumento di accessi e un innalzamento del gradimento del servizio.

In riferimento al progetto “Rendere visibile l’invisibile”, a settembre avete organizzato un evento presso la UniCredit Tower Hall, al quale ha partecipato anche Mindwork. Quali sono stati i momenti più significativi e le principali riflessioni emerse da questa esperienza?

Con grande orgoglio viviamo ancora la forte emozione dell’evento del 15 settembre: 30 mila colleghi invitati a seguirci in streaming e una platea gremita presso la nostra sede di Milano. Abbiamo dato voce a chi vive la disabilità quotidianamente, ascoltato i vertici aziendali raccontare la strategia di disability management del Gruppo e accolto testimonianze di primari esponenti del terzo settore. A viva voce e senza distinzione della realtà rappresentata (azienda, terzo settore, federazione sportiva) è stato ribadito che inclusione e benessere psicologico richiedono un’azione congiunta delle diverse entità che operano nel nostro sistema Paese. La collaborazione si rivela essenziale nell’offerta di servizi e opportunità sempre più taylor made. Ad esempio con i proventi della nostra carta di credito etica finanziamo progetti a favore dell’inclusione nell’ambito delle disabilità (PizzAut) ma anche dello sport (Federazione Italiana Vela). L’evento ha rappresentato un secondo passo del percorso iniziato nel 2022: dopo un triennio in cui ci siamo allenati a riconoscere le disabilità invisibili desideravamo andare oltre e valorizzare il talento delle differenze. Ci siamo resi conto che favorire il benessere di tutti, con o senza disabilità dichiarate, e improntare percorsi di crescita personale e professionale idonei ha un ritorno non solo sulla popolazione aziendale ma anche sui clienti e sulle comunità nelle quali viviamo. Muovendo quindi una leva possiamo ottenere importanti riscontri sulle 3 C che ci stanno molto a cuore: Colleghi, Clienti e Comunità.

Guardando al futuro, quali iniziative a sostegno del benessere psicologico vi piacerebbe mettere in campo?

Ci impegniamo a mantenere alta l’attenzione in azienda sul tema del benessere psicologico e sulla prevenzione tempestiva, come garanti di un ambiente di lavoro sicuro in cui le persone si sentano libere di poter parlare anche delle proprie fragilità. La maggiore consapevolezza sull’importanza della cura del proprio benessere mentale, raggiunta attraverso le iniziative di sensibilizzazione, ci porta a valutare per il futuro anche interventi collettivi di supporto ai team, da affiancare al supporto individuale. Inoltre l’attenzione ad un linguaggio e design inclusivo delle nuove tecnologie rimane una sfida importante per continuare a valorizzare il talento delle differenze.

Concludiamo con un’affermazione del trio dei Terconauti, nostri ospiti all’evento del 15 settembre, che bene traccia la nostra rotta: l’opportunità anche di fallire non deve essere negata sulla base di un pregiudizio. Bisogna concentrarsi sulle potenzialità e non sui limiti”. Vale per l’autismo e per ognuno di noi! Questa citazione e l’esempio dei Terconauti ci offrono lo spunto per riflettere sull’importanza di valorizzare le persone con neurodivergenza, un tema sempre più attuale e in crescita. Promuovere un ambiente di lavoro sano significa adottare politiche inclusive, favorire la flessibilità e sensibilizzare i team sul valore delle diverse modalità di pensiero. È un ambito su cui anche noi, come azienda, siamo chiamati a interrogarci per abbracciare una visione realmente inclusiva, capace di trasformare le differenze in una risorsa di innovazione e sviluppo.

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