Il lockdown espone molti di noi a un’emergenza relazionale. Le nostre relazioni, a distanza a non, infatti sono messe a dura prova, almeno tanto quanto gli equilibri individuali, aziendali ed economici. In questo breve articolo proverò ad offrire qualche spunto operativo per gestire i propri affetti che essi siano vissuti nell’estrema vicinanza o a distanza.
Prima di addentrarci in quelle che sono le specificità della gestione relazionale in corso di pandemia è bene fare un’importante premessa: avere una buona rete di supporto sociale in questo delicato momento è fondamentale. Il supporto sociale è spesso citato come un fattore protettivo e la ricerca conferma che avere rapporti interpersonali di qualità e che possano veicolare sensazioni e informazioni di cura e vicinanza può:
Quindi le nostre buone relazioni in questo momento sono una grande risorsa.
Se la teoria ci propone il supporto sociale come risorsa, la pratica oggi giorno potrebbe sembrare ben diversa. Giorgio Nardone in una recente intervista ha ricordato che la convivenza forzata in un ambiente ristretto provoca l’innalzamento dei livelli di aggressività. Questo sosteneva Konrad Lorenz quando ricordava il concetto di “aggressività intraspecifica”. Nardone per contrastare l’aumentata aggressività propone come leva di cambiamento di focalizzarsi sull’essere più gentili. Piccoli gesti di gentilezza potranno disinnescare la miccia dell’aggressività e instaurare circoli virtuosi, nei quali tutti i soggetti coinvolti potranno ottenere giovamento.
Se chi sta convivendo tra le mura domestiche può vivere come criticità la gestione famigliare, non dobbiamo dimenticare quelle coppie o nuclei che in questo momento vivono le loro relazioni a distanza. Un suggerimento pratico su come gestire le relazioni a distanza in questa situazione di crisi è quello di normare la comunicazione. Definite tempistiche e modalità comunicative; può sembrare un procedimento “meccanico” ma vi permetterà di evitare litigi inutili e telefonate interminabili.
Parlare di come gestire la relazione con qualcuno non può prescindere da un check up individuale. Sappiamo tutti quanto essere più o meno in equilibrio o più o meno nervosi e sotto pressione possa influenzare la salute della coppia o l’armonia famigliare. Inoltre ci sono persone che in questo momento stanno affrontando il lockdown da soli e lontani dagli affetti più cari. Per tutti coloro che si riconoscono in questa descrizione il consiglio fondamentale è quello di instaurare delle routine sane e costanti. L’abitudine crea un senso di normalità e in questo momento di grande incertezza trovare dei punti di riferimento e di stabilità è un’ottima partenza.
Il processo di normalizzazione è uno dei primi processi che dovremmo applicare in seguito a un’emergenza. Vivere una situazione delicata o traumatica ma che comunque produce in noi alti livelli di stress o paura può provocare alcune reazioni psicofisiche. In seguito a una situazione come quella che stiamo attraversando avere alti livelli di stress, angoscia e frustrazione è assolutamente normale. Dunque se in questo momento la coppia vive maggiori conflitti, se i figli sono più capricciosi o scontrosi e in casa si respira meno armonia, normalizziamo: ora non possiamo pretendere sorrisi e serenità a tutto tondo.
Un gruppo di ricercatori (Constantine Sedikides e colleghi) dell’Università del Southampton in Inghilterra hanno rilevato da una serie di studi che la nostalgia è in grado di:
Può essere utile dunque stimolare questo sentimento con album di foto, video di vecchie vacanze o semplici ricordi condivisi in grado di riportarvi “indietro nel tempo”.
Se come detto in precedenza può essere utile normalizzare le reazioni “di riflesso” che la coppia sperimenta in questa delicata situazione, non possiamo invece normalizzare il contesto in cui stiamo vivendo. Ecco perché in questo momento mettere alla prova la relazione potrebbe essere un grave errore. Sebbene possano esserci rapporti logori che saranno sfilacciati dalla quarantena, per le relazioni appena nate o che stanno iniziando a vacillare non è il momento di tirare le somme. Ricordate che non stiamo vivendo una situazione di normalità.
L’ultimo consiglio ma che reputo uno dei più importanti è quello di evitare di parlare di questa emergenza in maniera continua. Essere sovraesposti al pensiero di quanto stia accadendo attraverso la ricerca di notizie o attraverso il dialogo, amplifica la paura e l’angoscia. Dedicate un momento giornaliero a questa attività, concordando spazi e tempi. Abbiamo accennato all’importanza di curare la relazione con se stessi, ora più che mai per la coppia risulta vitale che ognuno viva spazi personali per poter coltivare la propria dimensione.
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La sfida cui siamo sottoposti sta toccando vari aspetti: quello professionale, quello economico, quello sanitario, quello personale e quello relazionale. Occuparsi delle proprie relazioni significa coltivare quella ricchezza valoriale ed emotiva che in un momento di crisi può essere il porto sicuro cui attraccare. Per fare questo il suggerimento è quello di normare la comunicazione, evitando di parlare in ogni momento dell’attuale situazione; normalizzare livelli aumentati di conflitto e rispondere con atti di pianificata gentilezza, evitare di mettere alla prova la relazione, usare la nostalgia e il potere della condivisione come antidoto alla noia; ritagliare spazi personali ricordando che non può esserci una sana relazione se non coltiviamo la qualità della relazione che abbiamo con noi stessi.
American Psychological Association
How Social Support Contributes to Psychological Health, VeryWellMind
How Not to Tank Your Relationship in Quarantine, The Atlantic
How to Not Destroy Your Relationship While Quarantined with Your Partner, Boston Magazine
Social Distancing From Your Significant Other? 9 Tips for Your Not-So-Long-Distance Relationship, Washingtonian