Essere leader significa (anche) saper chiedere aiuto.

Quando eravamo bambini chiedevamo sempre aiuto ai nostri genitori, ai maestri, ai nonni e agli amici quando ne avevamo bisogno. Era la cosa più naturale da fare quando capivamo che da soli non saremmo riusciti a fare qualcosa. Se ci ricordiamo quei momenti sicuramente riviviamo il senso di felicità nell’apprendere cose nuove e di riuscire a fare qualcosa che da soli non riuscivamo a fare: nessuna preoccupazione di perdere stima o affetto da parte delle figure di riferimento!

Eppure, durante la nostra crescita il significato di aiuto è cambiato. Spesso pensiamo che chiedere aiuto metta in discussione la nostra identità agli occhi delle altre persone. Ci poniamo tante domande prima di chiedere aiuto: “Mi farà sembrare debole o incompetente?” “Gli altri metteranno in dubbio la mia intelligenza?”

In pratica chiedere aiuto è spesso percepito come un segno di debolezza perché ci fa sentire vulnerabili e dipendenti dagli altri.

Ma se superiamo queste paure, scopriremo un mondo di persone disposte ad aiutarci. Inizieremo anche a vedere le nostre capacità di chiedere aiuto come un punto di forza: un segno della nostre intraprendenza e creatività. Perché in fondo chiedere aiuto significa che si è consapevoli dei propri limiti. 

Quando è la leader o il leader a chiedere aiuto

In un mondo del lavoro centrato sulla produttività ed efficienza chiedere aiuto come leader può essere scoraggiante. È un atto di vulnerabilità.  Potrebbe sembrare che non si è abbastanza competenti per svolgere il lavoro.

Infatti nell’immaginario comune le leader o i leader sono forti, risolvono i problemi, hanno grinta e determinazione. Spesso anche loro si sentono così, una sorta di supereroi con i super poteri di sapere tutto e saper risolvere ogni problematica intorno a sè. Ovviamente tutto ciò è irrealistico!

Come esseri umani, non possiamo aspettarci che qualcuno sappia tutto. I leader di maggior successo oggi sono quelli che sono stati in grado di circondarsi di persone a cui possono rivolgersi per chiedere aiuto.

Perchè chiediamo aiuto in extremis, ossia quando ci sentiamo bloccati e disperati?

Ecco alcuni dei motivi per cui abbiamo timore di chiedere aiuto:

  1. Siamo troppo autosufficienti. Avere fiducia nella nostra capacità di fare le cose da soli è motivante, ma c’è sicuramente un limite. Spesso possiamo essere molto più efficaci, efficienti e creativi chiedendo supporto ai nostri colleghi.
  2. Non vogliamo apparire deboli o incompetenti. Consideriamo chiedere aiuto come un segno di debolezza. Ma la ricerca suggerisce che finché si fa una richiesta ponderata le persone penseranno invece che siamo proprio competenti.
  3. Ci manca la sicurezza psicologica. Le persone si sentono libere e sicure di parlare, ammettere errori e chiedere aiuto in luoghi di lavoro che curano la sicurezza psicologica. In effetti è molto più facile chiedere aiuto quando non hai paura di essere ridicolizzato per averlo fatto.
  4. Crediamo che nessuno possa aiutarci. Molte persone non chiedono ciò di cui hanno bisogno perché pensano che nessuno possa o voglia aiutarli. Numerosi studi dimostrano, tuttavia, che la maggior parte delle persone sono disposte ad aiutare, anzi da questo ne traggono una serie di emozioni positive.

I 4 vantaggi del saper chiedere un aiuto

1. Costruirai team performanti.

Le leader e i leader sono modelli di ruolo. Quando chiedi aiuto trasmetti alle altre persone la possibilità di farlo per il bene aziendale. I team che si sentono liberi di chiedere aiuto ottengono risultati migliori, perché non hanno paura di segnalare un problema o di chiedere aiuto quando necessario. In questo modo la possibilità di fallimento diminuisce.

2. Avrai relazioni più efficaci.

Condividere i propri limiti con il proprio team costruisce relazioni basate sulla lealtà e fiducia, ingredienti fondamentali per la vita del gruppo. Attraverso questo semplice gesto, rafforziamo i nostri legami. Siamo onesti e teniamo in considerazione coloro che ci circondano, perché sappiamo che possono fare qualcosa per noi.

3. Promuoverai una sana assunzione di rischi e responsabilità.

Le persone che lavorano con leader disposti a chiedere aiuto sono più in grado di gestire l’incertezza e il rischio, sperimentano soluzioni nuove per ottenere risultati migliori anche se il risultato è incerto. Sono disposti ad assumersi la responsabilità quando le cose non vanno come speravano.

4. Migliorerai l’ambiente lavorativo.

Come scrive Brené Brown in Daring Greatly , “in una cultura organizzativa, in cui il rispetto e la dignità degli individui sono considerati i valori prioritari, la vergogna e la colpa non esistono“.

Ciò riduce quelle che l’autrice chiama “Culture di insabbiamento” in cui le persone si affannano per l’approvazione ed evitano tutto ciò che possono sminuirle (come chiedere aiuto appunto). Con una leader o un leader che ammette i propri limiti, le persone possono mettere tutte se stesse nel lavoro perché sanno che, qualunque cosa accada, possono chiedere aiuto.

Nessuno di noi sa tutto e tutti hanno qualcosa da insegnarci. Non aver mai paura di chiedere aiuto quando ne hai bisogno: nascondere le nostre debolezze nel tentativo di essere leader forti ci rende in realtà dei leader deboli. 

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Bibliografia

A.C. Edmondson, Organizzazioni senza paura: Creare sicurezza psicologica sul lavoro per imparare, innovare e crescere. Franco Angeli

B. Brown, Daring Greatly: How the Courage to Be Vulnerable Transforms the Way We Live, Love, Parent, and Lead. Avery Publishing Group

4 Reasons Why Asking For Help Makes You A Stronger, Not Weaker, Leader, Forbes

The Best Leaders Aren’t Afraid to Ask for Help, Harvard Business Review

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