Il feedback è uno strumento di comunicazione fondamentale che consente di avere un riscontro esterno in merito alla propria prestazione.
Potremmo dire che il feedback essenzialmente è una forma di apprendimento strumentale per cui un comportamento viene mantenuto se rinforzato (feedback positivo) e modificato se viene “punito” (feedback negativo) anche se nella realtà dei fatti gli effetti sono più complessi.
In ambito lavorativo, il feedback si rivela di notevole interesse nel modificare e migliorare la perfomance individuale e di conseguenza i risultati organizzativi.
Guardando la letteratura scientifica che si è occupata del feedback si trovano diversi lavori che ne hanno studiato l’efficacia, alcuni si sono occupati di confrontarlo con altri sistemi premianti (Christ et al 2016), altri hanno cercato di capire se sia meglio quello positivo o quello negativo nel migliorare la perfomance (Fisbach et al 2010) e così via. I risultati di queste ricerche mettono in luce, a mio parere, che il feedback è uno strumento molto complesso poiché coinvolge tantissime variabili quali il modo in cui viene dato, il contesto organizzativo, la personalità dei soggetti coinvolti e via dicendo.
Mi vorrei concentrare sulla parola “to feed” che in inglese significa nutrire ed in questo senso il feedback rappresenta un’importante risorsa di crescita per chi lo riceve, per chi lo fornisce e per l’azienda.
Se ben utilizzato, poi vedremo come, il feedback permette a chi lo riceve di avere delle informazioni dall’esterno rispetto al proprio lavoro consentendogli di capire se i comportamenti adottati vanno bene o devono essere modificati. In questo senso il feedback è uno strumento che consente di modificare ciò che ostacola la crescita personale e il raggiungimento di una buona performance. Inoltre, ricevere un feedback consente di vedersi dal punto di vista dell’altro e di conseguenza amplia la consapevolezza di sé. Spesso le persone ritengono che gli altri ci vedono come noi ci vediamo e che noi vediamo gli altri come loro si vedono. Non è così! Conoscete la finestra di Johari?
Ciascuno di noi ha 4 “finestre”:
Il feedback efficace punta la luce sulla finestra cieca, aiutando la persona che lo riceve a prendere coscienza di aspetti di se stessa che da sola non riesce a vedere. Rappresenta una crescita anche per chi lo fornisce, in genere il manager, che attraverso questo strumento può migliorare la comunicazione e la relazione con i propri collaboratori che si sentono visti e considerati. L’utilizzo del feedback è utile per lo sviluppo dei collaboratori, competenza importante per un manager.
Infine, il feedback rappresenta una crescita per l’azienda perché il miglioramento della performance individuale e delle relazioni all’interno dell’organizzazione ha un effetto nella performance organizzativa.
Per queste ragioni sarebbe auspicabile all’interno di ciascun ambiente di lavoro lo sviluppo di una cultura del feedback e le aziende dovrebbero incentivarla.
Perché tutto ciò non avviene?
Credo che uno dei motivi sia che il feedback può rivelarsi faticoso da usare e da ricevere. E’ faticoso perché, coinvolge la relazione e si porta dietro un carico emotivo che le persone devono saper gestire. Vediamo in dettaglio che tipo di difficoltà si possono incontrare.
Solitamente risulta più complicato fornire riscontri negativi, ma delle volte si può essere restii anche a darne di positivi. Queste alcune delle possibili motivazioni:
In primo luogo ritengo che sapere come dare un feedback sia un buon punto di partenza per utilizzarlo. Ecco alcuni suggerimenti:
In secondo luogo, se ci si rende conto, dopo aver ricevuto la giusta formazione, che si fa comunque fatica ad usare il feedback credo che sia importante domandarsi quali sono le ragioni. Abbiamo notato che ci spaventa l’idea di dire al nostro collaboratore qualcosa di negativo, oppure vogliamo dare l’idea di essere un bravo capo e temiamo che dare un feedback negativo possa modificare l’opinione che i nostri collaboratori hanno di noi? Una volta identificate le proprie difficoltà si può provare a lavorare da soli o con l’aiuto di un esperto (un coach o uno psicologo) al fine di superarle.
In generale, le difficoltà maggiori si riscontrano nel ricevere un feedback negativo. Tutti vorremmo sentirci dire che abbiamo fatto bene, che il nostro lavoro è stato soddisfacente, ma delle volte è necessario conoscere cosa non va nei nostri comportamenti. Ricevere un feedback negativo può essere difficile da gestire e spesso si è portati a mettersi sulla difensiva, contrattaccare, etc. Quali sono le principali difficoltà che può sentire chi riceve un feedback:
Ricorda che lo scopo del ricevere un feedback non è quello di giustificarsi dei comportamenti sbagliati, ma di capire insieme al nostro manager su cosa dobbiamo lavorare per migliorare la nostra performance e cosa, invece, va incentivato. Queste regole possono aiutare:
Se il ricevere feedback ti crea comunque un disagio emotivo, cerca di comprendere le emozioni ed i pensieri che ti suscita questo evento. Senti rabbia, tristezza, delusione? E che pensieri su di te, sul tuo capo, sull’azienda ti vengono in mente? Sai che le emozioni sono legate ai tuoi pensieri e non agli eventi? Se qualcuno ti dà un feedback negativo e inizi a sentirti triste, probabilmente non è il riscontro in sé che ti ha suscitato questa emozione, ma quello che tu hai pensato successivamente. Prova a scrivere su un foglio le tue sensazioni. Comprendere cosa sta dietro le nostre reazioni emotive è fondamentale per aumentare l’autoconsapevolezza. Se ti rendi conto che per te è davvero difficile gestire queste situazioni prova a rivolgerti ad un esperto in modo che possiate lavorare insieme per comprenderne le cause e riuscire ad affrontare in maniera più funzionale queste situazioni.
Con questo articolo ho voluto sottolineare quanto il feedback sia importante per la crescita personale ed organizzativa e quanto la difficoltà a gestirne l’impatto emotivo possa ostacolare lo sviluppo di una cultura del feedback. Sarebbe sicuramente una risorsa per le organizzazioni incentivare la cultura del feedback e lavorare per far si che si possa creare un contesto favorevole all’utilizzo di questo strumento.
Christ, M.H., Emett,S., Tayler, W.B., Wood, D.A (2016). Compensation or feedback: Motivating performance in multidimensional tasks. Accounting, Organizations and Society, Volume 50, 27-40.
Fishbach, A., Eyal, T., & Finkelstein, S. R. (2010). How positive and negative feedback motivate goal pursuit. Social and Personality Psychology Compass, 4(8), 517-530.