Stiamo vivendo un momento particolare che probabilmente lascerà un segno indelebile nella vita di tutti noi e che difficilmente dimenticheremo. Spesso in questi giorni si sente dire che dopo l’emergenza medica questo sarà un periodo di emergenza psicologica. La paura del contagio, la malattia e l’ospedalizzazione, i lutti, la preoccupazione per i propri cari, l’isolamento, i problemi economici, l’incertezza per quello che succederà dopo la fine dell’emergenza, la paura di avere contatti con gli altri sono tutti fattori che possono generare stress ed avere un forte impatto psicologico. Una delle conseguenze psicologiche più gravi a cui sarà esposta la popolazione è l’insorgenza del disturbo da stress post traumatico (PTSD), un disturbo psicologico che può insorgere in seguito all’esposizione ad un evento traumatico.
Un articolo recente pubblicato su The Lancet (Brooks et al. 2020) ha analizzato diverse ricerche che trattavano gli effetti psicologici della quarantena in precedenti epidemie ed ha messo in evidenza che nella maggior parte dei casi si sono verificati effetti negativi tra cui sintomi da stress post-traumatico, confusione e rabbia. E’ stato inoltre visto che essere infettati da Sars ha un impatto psicologico traumatico simile a quello provocato da altri disastri (Mak et al 2010; Cheng et al 2004) e che in un gruppo di pazienti che erano stati infetti, il 41% aveva i sintomi da PTSD a 3 mesi dalla guarigione dall’infezione (Kwek et al 2005). In Cina sono stati studiati i predittori del PTSD a Wuhan e nelle città vicine, l’area cinese più colpita dall’infezione Covid-19, ed è stato visto che il 7% della popolazione in quarantena è stata colpita da sintomi del PTSD (Liu et al 2020). Inoltre, in questo studio è stato messo in evidenza che le donne risultano più colpite dai sintomi del PTSD e che avere una maggiore qualità del sonno era un fattore protettivo.
Il PTSD (DSM-5; APA, 2013) è un disturbo che le persone possono sviluppare in seguito ad esposizione ad un trauma, quale la morte reale o una minaccia di morte, grave lesione, oppure violenza sessuale, facendo un’esperienza diretta o indiretta dell’evento traumatico oppure venendo a conoscenza di un evento traumatico violento o accidentale accaduto ad un membro della famiglia o ad un amico stretto.
L’American Psychiatric Association (APA) fornisce un elenco dei sintomi del disturbo da stress post-traumatico che vediamo di seguito:
Di solito i sintomi si presentano nei primi 3 mesi successivi all’evento traumatico sebbene possano comparire anche con un ritardo di mesi o anni (espressione ritardata). Possiamo dire che è normale dei sintomi legati all’esperienza traumatica dopo questo tipo di evento ma se tali sintomi si protraggono per oltre 1 mese potrebbe essere PTSD.
Le persone interessate direttamente (persone colpite dal virus e familiari) e le categorie che sono più a contatto con l’evento traumatico, personale sanitario e soccorritori, sono più a rischio. Negli Stati Uniti il DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) riporta che il disturbo può manifestarsi a qualunque età, sebbene i bambini e gli anziani siano più vulnerabili (APA, 2013).
Diversi studi hanno messo in evidenza che vi sono dei fattori che possono facilitare l’insorgenza del disturbo da stress post-traumatico tra i quali:
Solo una parte delle persone che vivono un evento traumatico sviluppa un disturbo da stress post-traumatico, nella maggior parte delle persone i disturbi che possono verificarsi dopo il trauma scompaiono. Probabilmente i sintomi traumatici sono funzionali nel periodo immediatamente successivo all’evento traumatico, in quanto sono parte di un processo naturale di adattamento che influenza la cognizione e l’attenzione allo scopo di identificare e utilizzare nuove strategie di coping. L’utilizzo di strategie di coping non efficaci può contribuire alla permanenza del disturbo. Di seguito alcuni consigli per affrontarlo.
Può essere utile seguire le norme dell’igiene del sonno, di seguito alcuni suggerimenti:
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Con questo articolo ho voluto fornire alcune informazioni riguardo il disturbo da stress post-traumatico e dare alcuni consigli per affrontare i sintomi di questo disturbo, ma è importante sottolineare ancora una volta che se essi sono particolarmente intensi e se si protraggono a lungo (oltre un mese) è bene cercare aiuto e consultare uno specialista. Esistono valide psicoterapie specifiche per il PTSD che hanno evidenze scientifiche di efficacia.
American Psychiatric Association. (2013). Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (5a Ed.): DSM-5. Trad. it. Raffaello Cortina, Milano 2014.
Brooks S., Webster RK, Smith LE,Woodland L, Wessely S, Greenberg N.,Gideon James Rubin. The psychological impact of quarantine and how to reduce it: rapid review of the evidence. The Lancet: Volume 395, Issue 10227, 14–20 March 2020, Pages 912-920.
Cheng SK, Tsang JS, Ku KH, Wong CW, Ng YK. Psychiatric complications in patients with severe acute respiratory syndrome (SARS) during the acute treatment phase: a series of 10 cases. Br J Psychiatry. 2004 Apr;184:359-60.
Kwek SK, Chew MW, Ong KC, Ng AWK, Leow MKS. Quality of life and psychological status in survivors of severe acute respiratory syndrome at 3 months postdischarge: Journal of Psychosomatic Research Volume 60, Issue 5May 2006Pages 513-519
Liu N, Zhang F, Wei C, Jia Y, Shang Z, Sun L, Wu L, Sun Z, Zhou Y, Wang Y, Liu W. Prevalence and predictors of PTSS during COVID-19 outbreak in China hardest-hit areas: Gender differences matter. Psychiatry Research Volume 287, May 2020 :112921.
Mak IW, Chu CM, Pan PC, Yiu MG, Ho SC, Chan VL. Risk factors for chronic post-traumatic stress disorder (PTSD) in SARS survivors. Gen Hosp Psychiatry. 2010 Nov-Dec;32(6):590-8.